Com'è andata poi?

 

Com'è andata poi?
Alla sera della vita saremo giudicati sull'amore

di Giuliano Lenni

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“Com’è andata poi?” è una domanda che forse è meglio non fare, poiché non ha una risposta definitiva. Una frase che, quando viene rivolta, genera stupore e panico, quasi smarrimento. Ma certe volte, quando siamo in una situazione particolare, davanti a un buon bicchiere e liberi da ritrosie, vuoi confrontarti con la persona che ha trascorso con te quasi tutta la vita e che conosce di te tante di quelle cose che forse nemmeno te rammenti. Dopo il fatidico quesito si incardina un discorso complicato e incerto, in cui entrambi cercano di rimestare nei propri ricordi, nei più intimi desideri che avevamo e che si sono pian piano dispersi come nuvole all’orizzonte, un battito di ciglia e tutto è diverso da come lo avevi immaginato o sognato. Ti volti dall’altra parte e lasci che le tue aspirazioni seguano una strada diversa, magari ad appannaggio di altre persone che neppure immagini. Puoi restare a braccia aperte ad attendere che il tuo destino ti indichi la via da percorrere, che le stelle di un cielo sereno ti mostrino la via o che l’ebbrezza di in una lunga e calda giornata estiva ti riporti a quel periodo in cui i sogni sembravano realtà, quando il tempo era senza fine e non ti ponevi il problema del domani. Giornate spensierate dell’età adolescente dove sonno, soldi e paure non facevano parte del proprio vocabolario, non esistevano. La vita scorreva minuto per minuto, come dovrebbe essere ora che siamo adulti e ci affrettiamo a rincorrere un prossimo futuro che in fondo non esiste. Potremmo tornare ragazzi, in uno stato di innocenza e indipendenza, lontano dalle responsabilità e dalle complessità dell'età adulta, in cui la scelta della solitudine e della follia potrebbe essere intesa come una fuga da questo mondo, un tentativo di riappropriarsi di un'autenticità perduta. Invece dobbiamo abituarci alla condizione del presente, rimarcando una profonda riflessione sulla condizione umana, sui rapporti tra individuo e società, e sul significato della felicità. “Com’è andata poi?” è una domanda che forse è meglio fare, poiché ti può condurre in una strettoia di ricordi e in un turbinio di sensazioni che ti lasciano perplesso e infelice, ma ti può anche donare la consapevolezza che è andata bene, visto che hai avuto la possibilità di essere qui a rispondere.

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