Lo studio
luogo del lavoro
dell’artista
Fotografie
di Roberto Savi
Ad Edolo Masci, a 4 anni dalla sua
scomparsa (14 Novembre 2008)
Immagini
dagli studi di:
Roberto
Almagno (Aquino, 1954), scultore, disegnatore
Alessandra
Giovannoni (Roma, 1954), pittrice, disegnatrice e acquerellista
Massimo
Luccioli (Tarquinia, 1952), scultore, disegnatore, incisore, pittore
Maddalena
Mauri (Viterbo, 1962), pittrice, disegnatrice
Mimmo Nobile (Girifalco, 1955), pittore, disegnatore
e di Edolo
Masci (Castiglione a Casauria, 1938 – Roma, 2008), pittore, incisore,
scultore, disegnatore e acquerellista
Dal 13 Ottobre al 3 Novembre 2012
Fahrenheit 451, galleria-libreria
Fahrenheit 451, galleria-libreria
Campo de’ Fiori n.44 – 00186 / Roma (RM)
Orario: lunedì 16-22; martedì-sabato
10-13,30/16-24; domenica 11-14/16-22
Il progetto della mostra presenta una selezione di immagini che attraversano il luogo dove la magia della creazione dell’opera d’arte si compie per mano dell’artista, lo studio.
Luogo magico appunto, a cui si accede grazie all’artista, che
condivide con l’ospite/iniziato, invitato, il suo spazio più intimo e
segreto, quello dove nella solitudine più profonda rincorre l’occasione per
illudersi della vita e per disilludersi dell’eternità.
Realizzate nel corso degli anni da Roberto Savi, le immagini
raccontano come lo studio dell’artista sia il luogo dove l’opera d’arte nasce
per mezzo del lavoro, illustrano come la fatica, il sacrificio,
l’impegno siano necessari per far sì che l’atto creativo si realizzi e nascano
le opere d’arte: dal frutto dell’idea dell’artista, che si fissa prima sul
foglio di carta, come disegno, embrionale stadio, fino a raggiungere l’ultimo,
quello dell’opera compiuta, finita. In questo luogo di attività lavorativa e di riflessione, di
intimità e di solitudine, di rifugio e di cultura, si incontrano, nei personali
disordini del fare di ogni artista, arredi, utensili, colori, oggetti, libri:
cartine tornasole, sfaccettature, indizi delle loro personalità, che offrono un
raro e privilegiato documento da cui angolare un punto di vista per una lettura
intima ed alternativa alla loro opera stessa. Degli
artisti cui gli studi sono fotografati, l’autore d’eccezione ha curato e
presentato mostre personali, stringendo con loro, nel corso degli anni, un
legame di complicità, militanza e di frequentazione, a voler rivendicare il
ruolo del critico come compagno di strada e complice intimo
dell’artista.