E' morto Mario Guidotti, noto poliziano


E’ morto a Roma il giornalista Mario Guidotti. Nato a Montepulciano il 12 ottobre 1923, si era laureato in Letteratura Contemporanea all’Università “La Sapienza”, per poi cominciare la professione di giornalista come collaboratore de “Il Quotidiano” e di “Avvenire”. Giornalista professionista dal 12 aprile 1951, nel 1963 è stato assunto alla Camera dei Deputati come Capo dell’Ufficio Stampa del presidente Bucciarelli Ducci, rimanendo poi con i successivi presidenti, Pietro Ingrao, Sandro Pertini, Nilde Iotti e Giorgio Napolitano. Successivamente, sempre alla Camera dei deputati, è passato dall’Ufficio Stampa all’Ufficio Cultura. Autore di numerosi saggi di storia e critica letteraria e sociologica (tra cui “Lo scrittore disintegrato”, “Essere e dire”, Il Centro e il Labirinto”, “Sandro Pertini, una vita per la libertà”) presentati anche in Istituti di Cultura all’estero (New York, Toronto, ecc.), ha collaborato a giornali e riviste, ma la sua vocazione culturale si è espressa anche in altri settori, soprattutto con l’ideazione e l’organizzazione di mostre di sculture all’aperto in Italia e all’estero (tra la tante, dal 1971 cura “Forme nel Verde” a San Quirico d’Orcia e ha organizzato dieci mostre in Kenya). Il suo nome è poi legato al Teatro Povero di Monticchiello, da lui fondato e diretto per dodici anni, inventandone la formula dell’autodramma. Attivo anche nel settore dei Premi letterari e giornalistici, ha fondato a Montalcino il “Premio Barbi Colombini” per la letteratura vitivinicola, a Sabaudia il “Premio CirceSabaudia”, ha ripristinato il “Premio Chianciano di Letteratura e Televisione” ed è stato membro di Giurie di Premi internazionali come il “Premio Grinzane Cavour”. E’ stato consigliere di amministrazione della Triennale d’Arte di Milano. Negli ultimi anni si è occupato della rassegna stampa della Cultura della Camera dei Deputati. Ha vinto numerosi premi letterari e ha fatto parte della giuria dei concorsi più prestigiosi, come il Premio Strega. Cattolico militante, fu amico di Aldo Moro, che ebbe anche ospite nel periodo clandestino.