di Giuliano Lenni
Ho un caro amico con il quale siamo cresciuti insieme, essendo vicini di casa anche se lievemente distanti di età. Con il passare degli anni ci siamo un po’ persi, come succede, per poi ritrovarci da grandi, quasi con le stesse passioni. Io per il turismo e lui per la cucina e il vino. Passioni che trovano molti punti di contatto, a tal punto che quando ci ritroviamo parliamo sempre di ospitalità, prodotti tipici, vino, eventi enogastronomici eccetera eccetera. Una sera d’estate in Piazza Grande, chiacchierando di tali cose, abbiamo constatato che nella cucina tipica poliziana si sono introdotti elementi e ingredienti che nulla hanno a che vedere con le pietanze dei nostri avi. “Ce l’avrei io una ricetta!”, sbotta Daniele, “di quelle che nessuno sa e che andrebbero riscoperte, altro che concorsi e premi che fanno ride, se non piange!” conclude. Io, curioso come una cecca, gli chiedo di inviarmela per curiosità e lui, dopo poco tempo, me la fa avere. Io rimango stupefatto e, dopo opportuna sua autorizzazione, mi sono deciso a pubblicarla. Eccola:
“L’ispirazione, che ha dato origine a questo gustoso piatto, nasce dalle mie lunghe passeggiate nelle campagne che cingono Montepulciano. Luoghi dove viene spontaneo pensare al piacere della gastronomia, elemento principe di quella tipicità che affonda la sua esistenza nei secoli e che conserva, intatte, tutte le sue tradizioni. Non ci sono state difficoltà nel reperimento degli ingredienti, proprio perché da secoli ci accompagnano nel nostro fare quotidiano essendo la base della gastronomia Poliziana. Ricordo a tutti che questa ricetta è sottoposta a copyright. Daniele Santoni.
Ingredienti per 8 persone:
1 kg di riso superfino Belone delle antiche risaie di San Biagio
200 gr di cacao criollo delle foreste di Cerro di Argiano
100 grammi di cipolle rosse dolci di Poggiano
200 gr di miele di pioppo delle coste del lago di Montepulciano ( premier cru “Tre Berte”)
200 gr di pecorino affinato 24 mesi nelle foglie di caucciù
Una presa di sale rosso dei Vulcani Cappuccini
Un pizzico di pepe blu delle steppe di Pianoia
100 gr di burro degli alti pascoli dell’ Acquapuzzola
1 spicchio d’aglio selvatico rupestre
10 dl di Olio Stravergine di Oliva mono cultivar curreggiolo
500 ml di brodo di Chianina vecchia
200 gr di cacao criollo delle foreste di Cerro di Argiano
100 grammi di cipolle rosse dolci di Poggiano
200 gr di miele di pioppo delle coste del lago di Montepulciano ( premier cru “Tre Berte”)
200 gr di pecorino affinato 24 mesi nelle foglie di caucciù
Una presa di sale rosso dei Vulcani Cappuccini
Un pizzico di pepe blu delle steppe di Pianoia
100 gr di burro degli alti pascoli dell’ Acquapuzzola
1 spicchio d’aglio selvatico rupestre
10 dl di Olio Stravergine di Oliva mono cultivar curreggiolo
500 ml di brodo di Chianina vecchia
Preparazione:
In una casseruola con olio stravergine di oliva far imbiondire la cipolla rossa dolce tagliata haché e lo spicchio d’aglio selvatico. Aggiungere il riso Belone di san Biagio e far tostare, quindi sfumare con il brodo di Chianina vecchia, aggiungere il sale rosso ed il pepe blu, ingrediente quest’ultimo indispensabile per dare classe, eleganza e Nobiltà alla nostra ricetta. Aggiungere il miele ed il cacao criollo, amalgamare, quindi mantecare con burro e pecorino.
Ecco pronta l’ antica ricetta scevra di modifiche in quanto, nonostante la sua secolare vita, è un piatto attualissimo e moderno.