La stagione turistica trascorsa ha fatto rilevare, ancora una volta, lo stato di stagnazione che attanaglia il settore turistico e commerciale sia a livello nazionale che periferico. Non è da meno Montepulciano che, per usare un termine di moda nell’enogastronomia, ha avuto una stagione in agrodolce, determinata dagli alti e bassi caratteristici delle città d’arte, maggiormente colpite in tal senso. Cercare soluzioni a questa sgradevole situazione di recessione economica che stiamo vivendo è quantomeno azzardato, pertanto dobbiamo avvalerci soltanto di quegli strumenti già esistenti cercando di sfruttarli al meglio per pubblicizzare il territorio piuttosto che un prodotto merceologico. L’offerta turistico-commerciale, al pari di altri prodotti al consumo, è in continua evoluzione e stare al passo con i tempi implica una visione del futuro basata sulla comunicazione in genere e soprattutto di quella praticata su internet, che interagisce ogni giorno di più con il nostro vivere quotidiano e spesso determina le decisioni nel campo degli acquisti e nella scelta delle vacanze. Le nuove tendenze in ambito turistico, infatti, ci comunicano che nel futuro del settore esistono occasioni di viaggio costruiti intorno alle esigenze di ognuno, con uno scambio di informazioni utili tra gli utenti dei tanti blog che ormai hanno assunto un indice di notorietà notevole supportati da conoscenze sempre più approfondite da parte dei consumatori. Ed è proprio nel clima di incertezza economica che il singolo cerca di trovare il prezzo migliore di ciascun prodotto commerciale, a volte purtroppo anche rinunciando alla qualità. Sono nati così, nel tempo, i vari discount e centri commerciali organizzati, con notevoli concentrazioni di attività economiche che da un lato ottimizzano i costi di gestione, garantendosi dall’altro maggiori opportunità di pubblicità verso gli utenti e la possibilità di acquistare le merci a prezzi minori. Nel turismo invece impazzano i portali, specifici database cresciuti di numero in modo esponenziale, che se da un lato ampliano le offerte, dall’alto sostituiscono di fatto le agenzie di viaggio limitando il rapporto umano tra il professionista del turismo e il viaggiatore, creando spesso malcontenti. Da questi effetti, tipici della globalizzazione, ci possiamo salvare soltanto cercando di migliorare l’utilizzo di ciò che già possediamo. E’ per questo che ogni commerciante e operatore turistico ha bisogno di rivalutare il luogo in cui vive, creando quelli che nel gergo comune vengono chiamati “centri commerciali naturali”. L’evoluzione dell’aggregarsi delle grandi compagnie economiche ci deve far comprendere che certe regole possono esistere anche in piccole realtà, senza andare contro ai colossi economici ma semplicemente offrendo un approccio diverso verso la clientela. Quindi valorizzare il lato umano dell’esercente. Non il tipico atteggiamento da grande magazzino, con impiegati dotati di una robotica divisa di ordinanza con appiccicato il distintivo di riconoscimento e un sorriso stampato sul volto, ma persone normali alle quali potersi rivolgere non soltanto per gli acquisti, ma anche per un mero consiglio o per una simpatica battuta toscana. Ovviamente l’aggregazione di molte attività commerciali deve avere un percorso ben definito, cominciando dalla formazione professionale, stimolando il classico rapporto di fiducia alternativo alla solita “iper qualcosa” magari integrando i giovani che vogliono relazionarsi a questo tipo di mestiere. Quasi un ritorno alla vecchia piazza, che per secoli è stato il centro delle relazioni umane per poi essere stata miseramente sostituita da un finto corso paesano senz’ anima. Per arrivare a ciò non abbiamo bisogno di sterili polemiche tra cittadini e commercianti. Anzi, ritengo che in un piccolo centro come il nostro sarebbe invece opportuno incontrarci e stabilire un percorso unitario, magari in accordo con la pubblica amministrazione, in un determinante crescere insieme, poiché il commercio è alla base del buon funzionamento di tutto l’apparato di un territorio ed è proprio con l’impegno di tutti, addetti ai lavori o semplici opinionisti, che dobbiamo tenerlo vivo affinchè la fredda e buia bassa stagione si trasformi presto in una nuova stagione illuminata e serena.
Giuliano Lenni