L’amore contrastato


L’amore contrastato
di Giuliano Lenni

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Recentemente mi è capitato di conoscere una persona che mi ha raccontato una storia d’amore bella e commovente che, pur avvenuta tanti anni fa, come tutte le storie d’amore sincere che non invecchiano mai, è tutt'oggi attuale. Immaginiamoci di trovarci verso la fine degli anni quaranta, nel primo dopoguerra, dopo il passaggio del fronte della seconda guerra mondiale; in un piccolo villaggio toscano delle Crete Senesi, dove i punti di ritrovo e di associazione sono soltanto una scuola malridotta e cadente, con un anziano maestro dalle idee legate al passato, e una piccola chiesa con un parroco all’antica. Nel piccolo borgo vive una giovane ragazza di sedici anni ancora da compiere; ha già terminato gli studi, vive all’interno della sua famiglia, una famiglia per bene che tiene molto alla moralità formale e sostanziale dei figli. Ma nel villaggio, così piccolo ed anche per i tempi in cui viveva, soffriva un po’ la solitudine. Conosce ed incontra un giovanotto, Romeo, che ha tre anni più di lei. Fa l’operaio in una piccola azienda, ed anche lui sente incombente il bisogno di uscire dall’isolamento in cui si trova. I due s’incontrano, forse si vedono in parrocchia, forse al lavatoio pubblico dove Giulietta si reca per lavare i panni, e s’innamorano. Si frequentano di nascosto dai genitori di lei che non gradiscono molto quel giovanotto, così povero e bruttino! Con il passare del tempo la frequentazione dei due giovani aumenta d’intensità finché un brutto giorno il ragazzo, come faceva di solito per annunciare il suo ritorno, tira un sassolino nel vetro nella finestra della camera della sua Giulietta, ma non riceve alcuna risposta. Il giovane Romeo non sa rendersi conto del perché la sua Giulietta non ha risposto al suo richiamo; è angosciato, agitato non sa darsi una spiegazione, poi nei giorni seguenti viene a sapere la verità: Giulietta non abita più nel villaggio, la sua mamma l’ha inviata da una zia a mille chilometri di distanza dal paesino dove abitava. In un paesino anch’esso, di poche case, simile al suo. I due giovani si ritrovano ben presto tristi e soli, poiché sentono forte la mancanza l'uno dell'altra. Passano gli anni, quaranta per la precisione, la giovane di allora è divenuta una donna matura; ritorna al suo villaggio toscano dove era nata cresciuta e dove si era innamorata del suo Romeo. A poco a poco la famiglia che si era formata finisce e si ritrova sola, senza marito e senza figli a sostenerla e a darle una ragione per vivere. Fin qui sembra davvero una storia maledetta…ma c’è un colpo di scena a riscaldare il cuore di chi ascolta il racconto e di chi lo leggerà. L’antico amore, il suo Romeo, l’innamorato della sua verde età, passa per caso per il villaggio. E’ un signore sulla sessantina con una bella macchina e un bel gessato blu, cerca qualcosa o qualcuno. Chiede informazioni ad una donna di mezza età, incontrata per caso in un vicolo. In quell'istante alla donna si ferma il cuore, non sa il perché, ma sente che in quell’uomo c’è qualcosa di familiare che l’attrae. Lui, lì per lì, non se ne rende conto, ma lo strano cerchio della vita gli aveva fatto incontrare di nuovo la ragazza mai dimenticata che non aveva risposto al richiamo del suo sassolino nel vetro della finestra, l’amore che credeva di aver perduto per sempre in quella grigia sera di autunno degli anni quaranta. Ecco che si sono riconosciuti e, l’antica fiamma mai sopita, rinasce ed è ancora vivace. Ora hanno una bella casa ai margini di un boschetto, dove vivono finalmente lontani da quei brutti ricordi, rianimati da quell’amore che gli era stato meschinamente negato, quanto mai vivo e capace di risvegliare una bella storia di amore vero.