Di tanto in tanto ci incontriamo tra amici, vuoi per una semplice cenetta o per l’occasione di una cerimonia festosa e, con naturalezza disarmante e inevitabile, ci ritroviamo spesso a ricordare la nostra età spensierata, della scuola, dei pochi ritrovi tipici di un piccolo paese, degli amici mai più rivisti e delle situazioni divertenti e piene di allegria. In uno di questi ultime conviviali a qualcuno è venuta in mente l’idea di fare un semplice raffronto tra la vita di noi bambini di ieri e quelli di oggi e tra ilarità e lievi polemiche sono emerse situazioni grottesche riguardo alle eccessive attenzioni che i bambini contemporanei ricevono dalla società e dai genitori. Facciamo qualche esempio: noi andavamo in macchina seduti davanti, senza seggioloni, cinture di sicurezza o airbag e viaggiare nella parte posteriore di un camioncino o di un’ ape era un’esperienza tale che chi lo ha provato ancora ne serba il ricordo. I ragazzini di oggi li vedi passare in macchina legati come piccoli salami, incapaci di muoversi anche per salutare un amichetto che intravedono lungo la strada; non ci stupiremmo di vederli con il casco anche in auto! Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con pitture sicuramente a base del velenoso piombo e nessuno si è mai ammalato per questo. Le culle di oggi sono talmente a norma che per noi sarebbero risultate addirittura commestibili! Non avevamo chiusure di sicurezza nelle confezioni dei medicinali, nei bagni o nelle porte delle auto ma solo i suggerimenti dei più grandi e se non davi retta uno scapaccione ti rinsaviva lesto. Le sicurezze di oggi, da quanto sono sicure, non ti permettono a volte neppure di usare ciò di cui hai bisogno, provocando addirittura sonore arrabbiature ai malcapitati. Quando si aveva sete si beveva l’acqua dal tubo del giardino di casa o alle fontanelle del paese, invece che dalla odierna bottiglia dell’acqua minerale. Passavamo giornate intere a costruirci carretti a sterzo per poi lanciarsi giù a rotta di collo e senza freni. Dopo vari scontri contro cespugli e grotte, imparammo a risolvere il problema e aggiungemmo due legnetti a leva per fermarsi…quasi sempre in tempo! Oggi questi mezzi artigianali non esistono più, sostituiti da macchine elettriche che sembrano automobili vere, forse con airbag? Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima di cena e, non avendo telefonini, nessuno poteva rintracciarci e non potevamo neppure comunicare con i cervellotici messaggini “sms” fatti di monosillabi incomprensibili dei tempi moderni; in compenso avevamo un sacco di amici con cui parlare e la fiducia dei nostri genitori. Alcuni studenti erano svogliati e quando bocciavano nessuno andava dallo psicologo per curare problemi di attenzione o iperattività; si prendeva semplicemente una sonora libecciata dai genitori e si ripeteva l’anno. Gli alunni di oggi non vanno neppure a scuola a piedi, anzi, i genitori creano ingorghi e risse per accaparrarsi il miglior posto per far fare meno passi possibili al piccolo genio che quasi non si muove dai chili in sovrappeso. Si facevano partite a pallone allo sterro, al campino del Magnanet o in piazza del mercato, formando delle squadre per giocare; chi non veniva scelto e rimaneva fuori giocava la volta dopo senza subire alcuna delusione o trauma. I piccoli calciatori di oggi hanno borse con un numero enorme di scomparti, abbigliamento milionario e i genitori li credono tutti dei futuri fuoriclasse che tra non molto si fidanzeranno con una velina. E guai a chi li offende per un rigore sbagliato !Noi mangiavamo grandi quantità di dolci e tutto quello che ci capitava a tiro, comprese ciliegie e susine raccolte di straforo negli alberi che incontravamo nelle gite in campagna ma non avevamo mai problemi di soprappeso perché si bruciavano tante energie a zonzo. Oggi i bambini cominciano le diete già in tenera età, causa mancanza di movimento e un cibo non sano. Insomma, noi avevamo libertà, fallimenti, successi e responsabilità...ed imparavamo a conviverci, esperienze che poi ci sono servite da grandi, per diventare adulti capaci di gestire la nostra vita. I ragazzini di oggi hanno poca libertà, nessun fallimento e grandi successi che forse da adulti molti non sapranno ben gestire, ma che intuiranno come sconfitte che presto si trasformeranno in depressione e infelicità. Dalla lunga chiacchierata è emersa questa domanda: ma se eri un bambino degli anni ‘60/’70, come hai fatto a sopravvivere senza le attuali agiatezze? Anche se i bambini di oggi diranno che la nostra è stata un’infanzia noiosa, senza la realistica “play station” e i “video telefonini”, la nostra risposta unanime è stata che comunque noi, nonostante tutto, siamo stati e siamo ancora molto felici!