Fumo e sapori

Quando il fumo crea disagio
 
A chi non è mai capitato di imbattersi in persone maleducate? Automobilisti nervosi che non hanno pazienza o che parcheggiano in posti impossibili, buffi soggetti che ti rispondono scocciati per qualsiasi sciocchezza, baldi giovani che non cedono il proprio posto ad un anziano passeggero sulla corriera e via discorrendo. Ci potremmo divertire ad elencare le più strane vicende che accomunano vari tipi di insofferenti, nella cui mentalità maleducazione e mancanza del quieto vivere regnano sovrane. Eppure c’è un tipo di maleducazione che va al di la di ogni limite e che non possiamo spiegare bene a parole, ma la possiamo capire solo imbattendoci in una spiacevole situazione. E’ il caso del fastidioso fumo delle sigarette e peggio ancora dei maleodoranti sigari, al ristorante.Non basta che nei pacchetti di sigarette ci siano scritte frasi terrorizzanti concernenti i danni che il tabacco provoca; non li convince neppure il fatto che il fumo sconvolga i sapori delle pietanze: loro devono fumare. Arrivi in un bel ristorante, ti siedi, cominci a scorrere il menu, ordini e mentre ti appresti a gustare un bel piatto di pici alla nana che emanano un piacevole odore da almeno dieci metri… ecco il solito “fumatore” che accende la sua brava sigaretta, affinché l’aria pulita e gli aromi piacevoli vengano improvvisamente annullati da una puzza sconcertante che ti fa dimenticare di essere un umano e ti sprigiona la tentazione di assalire l’ignaro tabagista. A nulla servono le occhiate fulminanti dei commensali al suo indirizzo e certe volte non lo convince neppure l’intervento dell’educato cameriere; tuttavia, se finalmente spenge il maledetto strumento di tortura, non ti perdonerà mai di avergli bloccato quel suo farsi e fare del male e ti guarderà in cagnesco per il resto della serata. Ma almeno la cena è salva e si può mangiare e bere in santa pace!Il problema è tanto diffuso che le stesse autorità competenti hanno deciso di dar vita ad una norma che vieti il fumo nei locali pubblici. Forse, con più educazione e rispetto per gli altri, non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere alla legge per far capire a tutti che fumare è contro la propria e l’altrui salute.