Antiquariato in piazza


I mercatini dell'antiquariato e del modernariato vengono organizzati ormai un po' ovunque. Le varie piazze si popolano così di numerosi rigattieri che, nei loro banchi quasi improvvisati, espongono vecchie chincaglierie e mobili d’epoca che in parte hanno riempito il nostro passato. Scopriamo così molte cose che abbiamo visto nelle madie o nelle vetrine dei nostri nonni, a volte strani marchingegni che solo dopo un’attenta spiegazione riusciamo a capirne il funzionamento. Alle persone piace rovistare in questo confusionario mercatino e scoprire oggetti che non ricordavano più e che, oramai inutili, sono depositati un po’ alla rinfusa per emozionare qualcuno o far afferrare ai bambini di oggi quanto fosse meno agiata la vita di quelli che un tempo li usavano. Si sentono nipotini che chiedono ai nonni a cosa serviva questo o quello, non comprendendo appieno per quale malsano motivo all’epoca usassero un pallottoliere al posto del più efficace e abusato computer di oggi! Tra i banchi spunta un monile, una fotografia scattata chissà dove, un ritratto di qualcuno felice di stare in posa, antico ciarpame che qualcuno un tempo ha amato e che adesso finirà a chissà chi per pochi centesimi, giusto per il gusto di sfoggiare “qualcosa di antico” in case oramai ricolme di una impersonale arte moderna. I consunti mobili, alla pari di libri e quadri, sono capaci di scatenare in noi le più forti emozioni. Ma anche dischi musicali, francobolli, cartoline e qualsiasi altra cosa che riguarda le sensazioni personali e che adesso, a distanza di molti anni, anche noi possiamo percepire. Personalmente ritengo che i poliziani dovrebbero sfruttare maggiormente questa occasione che gli è stata offerta, portando in giro per le bancarelle figli e nipoti, improvvisandosi ciceroni del lontano modo di vivere dei nostri avi, in modo che un po’ di comprensione del passato possa fermare per un attimo questa vita frenetica e mai, a dir nostro, completamente appagante.